Smart Home: le case intelligenti sono anche sicure?
Smart Home è anche sinonimo di Safe Home?
Ecco perché dovreste preoccuparvi della sicurezza dei vostri dispositivi IoT.
Gli articoli in merito ai nuovi dispositivi intelligenti che stanno invadendo le nostre case sono in costante crescita.
Ma il problema della sicurezza non sembra mai essere preso abbastanza in considerazione.
Eppure si tratta di preservare l’integrità dei nostri dati personali.
L’Internet of Things ha due facce della medaglia: scopriamo insieme quello più oscuro.
Cos’è l’Internet of Things e di quali dispositivi stiamo parlando?
L’IoT è una nuova tecnologia di cui abbiamo parlato molto nei mesi scorsi (Cos’è l’IoT ed Insidie e Vulnerabilità 4.0).
Per riassumere, stiamo parlando di dispositivi collegati alla rete, in grado di memorizzare e profilare le abitudini dell’utente.
Non solo: questi ultimi riescono a condividere i propri dati ed accedere alle informazioni di altri oggetti connessi.
Ma in pratica, di che dispositivi si tratta? Parliamo di elettrodomestici, termostati, radiosveglie, lampadine wireless, impianti di sorveglianza, rilevatori di fumo, sensori di movimento, serrature intelligenti, smart TV, stampanti, condizionatori…
Tutto ciò che è controllabile da remoto, da app, che ci invia notifiche direttamente sullo smartphone o che in linea di massima ha un collegamento ad internet è a rischio.
Oltre a ciò, dati molto interessanti arrivano dalle statistiche degli acquisti natalizi degli italiani.
Si stima infatti che gli acquisti di categoria Smart Home nel Natale del 2016 abbiano subìto una importante crescita.
Secondo recenti studi, sembra che nel 2020 avremo 26 miliardi di dispositivi connessi all’Internet of Things (IoT), escludendo pc, cellulari e tablet.
Ricapitolando, che rischi stiamo correndo?
Ciò di cui dobbiamo essere coscienti prima di affidarci completamente a dispositivi sempre connessi, spesso a reti internet veloci, sono i loro scarsi meccanismi di sicurezza.
Compromettere un dispositivo IoT è molto semplice per un malintenzionato che si intende di attacchi informatici. Le vulnerabilità si moltiplicano di giorno in giorno.
Tutti noi rischiamo di diventare soggetti inconsapevoli di analisi comportamentali e studi di marketing, nel migliore dei casi.
Casi più preoccupanti potrebbero interessare la pubblicazione di dati personali sottratti alla nostra privacy (informazioni demografiche, storico degli acquisti e livello di soddisfazione, spostamenti, preferenze personali) o di attacchi alla domotica aziendale, con risultati a dir poco disastrosi.
Qualche dato? In due settimane sono stati intercettati 1.027.543 tentativi di login a dispositivi IoT (18.054 tentativi di login all’ora), di cui 819.198 falliti, provenienti da 92.317 singoli indirizzi IP.
In conclusione, le aziende produttrici dovranno ancora lavorare molto per poter definire i loro dispositivi totalmente sicuri.
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